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III fase

Anno inizio: 
1945 to 2012

Negli anni che seguono la seconda guerra mondiale, nel complesso psichiatrico si verificano una serie di eventi istituzionali e socio-culturali indirizzati alla futura apertura della struttura alla città, seguendo gli analoghi esempi che stanno avvenendo sul territorio nazionale; in tale contesto si colloca il Convegno nazionale di studi per la Riforma della legislazione psichiatrica (27-28-29 giugno 1965).

Alla fine degli anni sessanta nell’area interna alla recinzione manicomiale (in particolare all’incrocio fra via La Loggia e via Regione Siciliana) è costruito, accanto all’ex sezione contagiosi, un autonomo padiglione di neuropsichiatria infantile, intitolato a Luigi Biondo, il cui corpo edilizio disarticolato rispetto alle preesistenze segna di fatto una frattura con l’omogeneo disegno dell’impianto manicomiale. All’incirca dieci anni dopo, in una zona a sud-ovest dell’esedra di coronamento interno dell’impianto, è edificato il padiglione di geriatria che doveva essere usato come “cronicario del residuo psichiatrico” e che attualmente è occupato da residenze per anziani. Sono inoltre realizzati la portineria, un magazzino e il bar [PA_4_2_12].

A seguito del sisma del gennaio 1968 è effettuato un ampio e puntuale sopralluogo per verificare la resistenza delle strutture all’impatto. L’incarico è affidato all’Italter, i cui tecnici redigono un’accurata relazione da cui si evince l’ottima stabilità strutturale. Un analogo livello qualitativo non si riscontra all’interno dei padiglioni che, gradualmente svuotati, sono lasciati al progressivo degrado. Le trasformazioni successive, infatti, vanno inquadrate nelle fasi di dismissione che hanno comportato anche l’impiego di finanziamenti mirati al recupero e rilancio del patrimonio architettonico; fra questi va ricordato il rinvenimento (1979) del qanat gesuitico ubicato nell’area della Vignicella. Il percorso sotterraneo, oggi visitabile, si integra nei percorsi turistici della città.

Con il passaggio alla Regione degli ospedali psichiatrici siciliani (31.12.1996), l’intero complesso è stato lentamente smantellato come funzione unitaria. I vari padiglioni sono occupati da uffici amministrativi dell’ASP Palermo per la quasi totalità; nella parte occidentale confinante con il viale della Regione Siciliana, esiste una larga fascia destinata ad attrezzature sportive. Nelle adiacenze dell’antica Vignicella a varie riprese sono stati allocati sistemi cooperativistici e attività riabilitative, con lavori finanziati anche con progetti della Comunità Europea. Nel periodo che va dal 2000 al 2007 il complesso manicomiale, utilizzato al 20%, viene destinato alle attività amministrative e sanitarie della AUSL 6 Palermo. Fra gli interventi più importanti attuati in tale occasione vi sono la razionalizzazione dei servizi, il rifacimento degli impianti di illuminazione, il ripristino dei padiglioni in disuso per destinazione d’uso più congrue (comunità terapeutiche, dipartimento salute mentale, poliambulatorio Emergency). Inoltre è stata recuperata la zona della Vignicella con l’inaugurazione, all’interno, del museo permanente della scienza e delle tecnica e, con la creazione, all’esterno, di vivai.

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