Poco dopo l'inaugurazione, l'amministrazione provinciale decreta un primo ampliamento realizzando, nella parte meridionale del complesso, un'ampia colonia agricola attorno a un padiglione a due piani, capace di ospitare 80 pazienti tranquilli, e ad alcuni fabbricati rurali. La scelta del sito della colonia è determinata dal perimetro del complesso, che vincola la posizione dei nuovi fabbricati in asse con la sezione maschile, con conseguente collocazione intermedia degli appezzamenti coltivabili.
La Provincia decide di edificare anche due nuovi padiglioni per l’osservazione degli uomini e per la cura dei malati infettivi, entrambi a un piano fuori terra, con capacità ricettiva di 25 pazienti ciascuno.
A conclusione di questo primo ciclo edilizio il manicomio aveva portato la propria capacità ricettiva a 490 pazienti dai 360 iniziali.
Nel 1909 è elaborato un nuovo progetto di ampliamento, fortemente voluto da Giuseppe Antonini per aumentare ancora la capacità ricettiva dei posti letto fino ad ospitare 560 pazienti. Si completa così il primo programma di opere minori per l'ammodernamento della struttura, basato sull'implementazione dell'ergoterapia, sulla cura del verde e dei giardini interni, sul potenziamento dei laboratori di artigianato [UD_4_3_1], sulla realizzazione di un panificio interno e sullo sfruttamento energetico del limitrofo canale Elettra.
Theme by Raniero Carloni Luca Montecchiari and Andrea Orlando inspired by Danetsoft