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IV Fase

Anno inizio: 
1906 to 1946

Nel 1905, alle dimissioni di Virgilio il suo posto è affidato fino al 1907 alla reggenza di Giovanni Motti, cui è ascrivibile soprattutto il completamento del teatro anatomico, poi, per un triennio, l’incarico di direttore è assegnato a Onofrio Fragnito.

Nel 1906, a seguito della legge n.36 del 14 febbraio 1904, ad Aversa è ratificato e adottato il regolamento speciale locale. Si procede, così, anche alla ristrutturazione degli edifici, alla costruzione di nuovi corpi di fabbrica e alla riconfigurazione architettonica dell’impianto generale esterno. Inaugurato il 10 novembre 1904, il padiglione destinato alla sezione delle semitranquille e a quella delle agitate criminali sarà dedicato a Virgilio, dopo la sua morte. [CE_4_3_2]

Nel 1910 è nominato direttore l’alienista Eugenio La Pegna, che promuove una più estesa rete fognaria, la “modernizzazione” della lavanderia, l’estensione della Colonia agricola e la costruzione dei padiglioni Buonomo e Leonardo Bianchi, realizzati in calcestruzzo armato su un analogo impianto planimetrico a “H” e con ampi ambienti duttili, facilmente suddivisibili all’occorrenza, che rappresentano una svolta verso la moderna tipologia dell’ospedale psichiatrico, dove le condizioni igienico-sanitarie costituiscono un primario obiettivo progettuale al pari della sicurezza della reclusione [CE_4_3_3; CE_4_3_4; CE_4_3_5; CE_4_3_6].

Nel 1939 si ristruttura il padiglione Virgilio, da tempo inadeguato ai continui ricoveri, si interviene sia con lavori di manutenzione ordinaria, sia per far fronte alle condizioni insalubri aggravate dall’eccessivo affollamento di degenti e si costruiscono due “trattenimenti” coperti. In quello stesso anno, senza successo, si programma di costruire un tubercolosario per pazienti folli, adeguando, prima, la sezione Buonomo, poi, il piano terra del Bianchi, trasformandolo. Con Francesco Vizioli si termina la sopraelevazione della sezione Virgilio e l’edificazione dell’ampio dormitorio nella sezione agricola per i “ricoverati lavoratori”.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale peggiora lo stato di abbandono della struttura, che, inoltre, subisce ingenti danni per il bombardamento della notte del 19 luglio 1943. In questo stesso anno, le forze alleate anglo-americane requisiscono la sezione Miraglia per alloggiarvi una deputazione militare. Nel dopoguerra, nel retro dell’edificio principale sono creati spazi comuni adibiti a orto sperimentale, un campo di pallacanestro e uno di bocce; al piano terra è costruita una nuova cappella, al primo, l’infermeria per otto degenti e, al secondo, si realizzano una biblioteca e una più moderna infermeria.

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