Negli anni successivi all’inaugurazione (1930), l’ospedale psichiatrico subisce varie e vaste ristrutturazioni; una delle più importanti è quella della ricostruzione parziale di alcuni edifici gravemente danneggiati dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale. Nel 1957, dopo il completamento dell’assetto ospedaliero in cui sono aggiunti gli ultimi tre fabbricati, ubicati nella fascia di terreno a quota più alta, è approntato e portato a termine un ampio programma di ammodernamento e riorganizzazione dell’intero complesso. Il Delegato regionale già due anni prima (1955) aveva disposto che fosse redatto un progetto completo per portare la ricettività dell’ospedale da 660 a 900 posti, e aveva deciso di adottare una serie di provvedimenti per rimboscare la zona, al fine di migliorarne le condizioni di vita; trasformazioni indiscutibilmente positive che hanno risonanza nazionale.
La dislocazione dei tre nuovi edifici è oggettivamente condizionata dall’orografia del sito in forte declivio che, se da un lato valorizza l’immagine panoramica dell’insieme, di fatto rende assai difficoltosa l’articolazione del sistema distributivo generale [AG_4_3_9]. Posti al livello di quota più alta, due padiglioni sono destinati ai reparti di isolamento e il terzo, quello centrale, alla lavanderia. I primi due padiglioni hanno il medesimo impianto (corpo longitudinale e tre ali perpendicolari di ridotte dimensioni) e distribuiscono le funzioni su due piani [AG_4_2_13], mentre la lavanderia, posta al centro degli altri due fabbricati, si compone di un corpo centrale su due piani e di due ali laterali perpendicolari a un solo piano [AG_4_2_14; AG_4_2_15].
È evidente che la soluzione adottata ad Agrigento è stata comunque condizionata dai bassi costi e dalla particolarità orografica dell’area, che ha imposto un impianto d’insieme dei padiglioni a sviluppo lineare lungo le curve di livello dell’area. Pur vantando un incantevole affaccio panoramico sulla Valle dei Templi, tale disposizione non ha, tuttavia, consentito l’inserimento dei cortili all’interno dei padiglioni, intesi come spazi chiusi di pertinenza dei singoli reparti.
Negli anni precedenti la dismissione dell’ospedale psichiatrico sono eseguite, perlopiù, opere di ricostruzione dei padiglioni ubicati sia nella parte alta sia nella zona mediana. Ciò comporta, in particolare in uno dei padiglioni di degenza, modifiche nella forma dell’impianto, nelle altezze del corpo edilizio, nel tipo di copertura (da tetto a padiglione a lastricato piano) e nell’aspetto figurativo, che appare semplificato rispetto a quello degli altri: i fronti sono inquadrati da fasce parietali in leggero rilievo e i pilastri dei portici non hanno né basamento né parte sommitale, mentre le cornici delle aperture hanno tutte le medesime forme.
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