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I fase

Anno inizio: 
1869 to 1895

Nel marzo 1869 i “maniaci” sono trasferiti dal plesso dell’Ospedale civile all’ex convento di S. Maria di Campagna [PC_4_1_3; PC_4_1_4; PC_4_3_1; PC_4_3_2; PC_4_3_3; PC_4_3_4]. Per tutto l’anno si programmano lavori di ristrutturazione dell’ex convento e di ampliamento con la costruzione di un primo e un secondo padiglione. Il 7 agosto 1869 Luigi Castellani redige una perizia sui lavori da realizzarsi all’interno dell’ex convento: demolizioni, tamponamenti, chiusura di finestre per impedire il contatto tra uomini e donne, lavori di sistemazione dell’area da dedicarsi a orto; il 14 settembre è stipulato il contratto d’appalto per adattare l’intero complesso alla nuova destinazione d’uso. Un’altra perizia (20 settembre) riguarda la costruzione di nuove volte, interventi sulle murature, la pittura di pareti e la demolizione di soffitte.

Nel marzo 1870 sono stilate due stime per lavori aggiuntivi (opere di sistemazione di alcuni locali di proprietà della Provincia) e lo stesso anno si avviano le pratiche per ottenere una piccola porzione di terreno ortivo, da destinarsi a uso del manicomio. Proseguono i lavori di adattamento al vecchio edificio: opere per lo scolo delle acque, riparazione di pavimenti, tetti e finestre, consolidamento di volte nelle cantine, scavo di cisterne per il deposito di acque nere, creazione di una rete di tubazioni per gli scarichi nella zona del personale e dei medici, riparazioni alla ghiacciaia, imbiancatura di pareti, costruzione di una scala. Nonostante i lavori eseguiti, da un resoconto della Deputazione Provinciale del 1871 appare evidente quanto sia ancora distante una condizione ottimale dei locali destinati al nuovo uso; servono, infatti, opere per isolare il manicomio dal contatto con l’esterno e per fornirlo di una sufficiente area di terra coltivabile, al fine di impiegare i pazienti in lavori orticoli. Le sistemazioni proseguono così anche all’esterno dei fabbricati dopo la cessione alla Provincia, da parte dello Stato, dell’orto attiguo al manicomio, dove si richiede di potervi impiantare un frutteto [PC_4_2_1].

Dal 1884, e per circa dieci anni, si susseguono ininterrottamente lavori di natura idraulica, relativi alle eccessive esalazioni e alla necessità di irrigare gli orti del complesso; inoltre, per proteggere maggiormente il contesto originario di S. Maria di Campagna, sono ceduti i terreni confinanti con il coro della chiesa alla stessa Congregazione, anche per evitare danni alla sua parte inferiore.

Nel 1891 la situazione di sovrappopolamento raggiunge limiti insostenibili, tanto da richiedere una soluzione urgente. Dal verbale di un’adunanza del Consiglio Provinciale (1891) si deduce che esiste un progetto di ampliamento del manicomio redatto dall’Ufficio tecnico, del quale però non si è trovata traccia; negli anni immediatamente successivi, tuttavia, non si intraprendono azioni costruttive concrete.

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