A seguito della legge Basaglia (L. n. 180 del 13 maggio 1978), si procede alla totale riconversione dell’ospedale psichiatrico. All’inizio degli anni ottanta, gran parte dell’impianto è smantellato per dare spazio al nuovo Polichirurgico dell'Ospedale Civile, cosicché oggi risulta difficile risalire all'originaria conformazione dell’ex complesso manicomiale. Gli stabili sopravvissuti alle demolizioni sono solo tre: l’ex colonia agricola, l’ex convento di Santa Maria di Campagna e Villa Speranza, questi ultimi due ora destinati a servizi sanitari. Sulla base a una delibera della Giunta comunale, si decide di riconfigurare l’intera area in due reparti autogestiti per degenti “dimissibili”, cinque reparti consortili e un reparto infermeria, e di inserirvi alcuni servizi extra-ospedalieri (S.I.M.A.P.) tra cui il servizio psichiatrico territoriale, un reparto di breve degenza sistemato in Villa Speranza [PC_4_3_6] e, infine, il servizio di diagnosi e cura presso l’Ospedale Civile, costruito ex-novo sul sedime dei vecchi padiglioni dell’ospedale psichiatrico [PC_4_3_7].
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