Nel 1932 la Commissione di vigilanza, composta dal vice prefetto Francesco Falcetti, dal medico provinciale Vito Fiore e dal membro tecnico Giuseppe Montesano, nella sua ispezione al manicomio registra una situazione negativa a causa dell’insufficienza della struttura rispetto al numero dei malati. Anche il nuovo direttore, Marco Levi Bianchini, rientrato da Teramo nello stesso anno, denuncia da subito i problemi edilizi, igienici, tecnici del manicomio. La sua relazione induce il Consiglio di amministrazione a intraprendere una nuova fase progettuale.