A causa del continuo aumento dei pazienti, il 25 giugno 1902 l’Amministrazione provinciale decide la costruzione di un nuovo impianto manicomiale secondo il progetto redatto dall’ingegner Giovanni Carraro e rivisto dall’ingegner Eugenio Ferrante, nella sua qualità di capo dell’Ufficio tecnico provinciale, in accordo con il direttore dell’istituto, il medico alienista Ettore Cordera.