Tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta, la Provincia ritiene opportuno adeguare il manicomio alle nuove istanze della scienza psichiatrica e della società. Sebbene il complesso di Udine fosse considerato tra le più moderne strutture pubbliche per la cura delle malattie mentali e, fin dalla sua apertura, si fosse cercato di mitigarvi il senso di reclusione nei pazienti, alla Provincia parve indispensabile migliorare ulteriormente il comfort e il benessere psicologico dei pazienti.