Il progetto di Francesco Cellini prevede il riassetto della struttura, conseguito attraverso alcune demolizioni, poche aggiunte e una sostanziale ridistribuzione degli ambienti dell’ex convento. I provvedimenti intrapresi, tuttavia, non sono sufficienti a modificare la struttura – disarticolata, complessa, dislocata su vari livelli e con più corpi addossati – che rende l’edificio fin da subito inadatto all’uso al quale è stato destinato.