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LOLLI Luigi

I fase

La progettazione del manicomio provinciale avviene in due fasi successive, distinte ma con forte continuità d’impostazione, anche se alcune varianti introdotte comportano alcune sostanziali differenze; gli autori del progetto di massima, infatti, non sono gli stessi di quello della fase esecutiva, la cui redazione è affidata a un altro ingegnere provinciale.

II fase

Alla lungimiranza del nuovo direttore, Luigi Lolli, e alla Congregazione di carità locale si deve l’incarico dato al noto architetto napoletano Antonio Cipolla (1822-1874) per la progettazione ed esecuzione del nuovo vasto manicomio imolese, destinato a divenire un vero e proprio modello insediativo, esempio notevole di disposizione funzionale interna degli spazi e soprattutto di organizzazione sul piano amministrativo; a questo modello faranno riferimento numerosi manicomi italiani, tra i quali si possono ricordare qu

I fase

A seguito dell’urgente necessità di riordinare gli ambienti esistenti, e di destinare ai malati di mente uno spazio separato e a loro esclusivamente dedicato, il direttore amministrativo e sanitario dell’ospedale di Santa Maria della Scaletta, Cassiano Tozzoli (1841-1863), fa erigere un nuovo edificio dall’impianto articolato in tre corpi di fabbrica con una capienza di ottanta posti letto; reso autonomo dallo stesso ospedale, anche se a questo contiguo, e posto sul lato sud del cortile detto dell’Angelo, è attivo dal

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