Alla fine del 1953, dopo le ristrutturazioni avvenute per sanare i danni bellici, nel complesso ospedaliero per malati mentali risultano operativi soltanto 9 padiglioni; gli altri sono chiusi e inutilizzati. Il programma di riorganizzazione condotto negli anni successivi non è soltanto di ricostruzione ambientale ma soprattutto di rinascita per favorire il processo di recupero sociale dei pazienti.