Nel 1907 il complesso conventuale, dopo gli opportuni lavori di consolidamento, viene trasformato in mendicicomio “Elena di Savoia” e rientra nella gestione dell’Albergo dei Poveri, che ne era ancora parzialmente proprietario. Nel 1935, dopo una lunga trattativa, i frati riescono ad acquistare parte del complesso, e dopo lavori di restauro e di accorpamento dei vari ambienti da tempo separati, dall’anno successivo la struttura ritorna, ufficialmente e definitivamente, sede dei Domenicani. Durante la seconda guerra mondiale il santuario viene bombardato, ma mentre nel 1948 l’architetto Camillo Guerra inizia il restauro della cupola, solo nel 1957 il convento riceve finanziamenti per danni di guerra, che permettono di procedere al recupero integrale della struttura; i lavori vengono diretti dall’ingegnere Antonio Passeri. Con il sisma del 1980, il convento e la chiesa subiscono lievi danni, interessanti in special modo la facciata della chiesa, la cupola e l’ala nord-ovest dell’edificio monastico. Nel 1984 vengono eseguiti interventi di consolidamento da parte dell’architetto Cesare Cundari, sotto la vigilanza della Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici di Napoli [NA_SMA_4_1_3; NA_SMA_4_2_1; NA_SMA_4_2_2; NA_SMA_4_2_3; NA_SMA_4_3_2; NA_SMA_4_3_3; NA_SMA_4_3_4; NA_SMA_4_3_5; NA_SMA_4_3_6; NA_SMA_4_3_7].
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