L'ampliamento della lavanderia-guardaroba (Morel), con l'aggiunta di due padiglioncini simmetrici a pianta quadrata è attuato tra il 1921 e il 1923, su progetto di Filippo Allegri che, l'anno seguente, segue i lavori per la costruzione del nuovo obitorio (Morgagni). In località Caggio, nel 1926, è avviata la costruzione del padiglione Morselli per i ricoverati addetti alla colonia agricola, completato da un complesso a corte di annessi agricoli e dalla casa per il medico (Tullio Scabia) [PI_4_1_4]. Al Poggio alle Croci, è costruito l'imponente padiglione per la colonia agricola femminile (Charcot), su due piani e con un fronte di oltre 100 metri (1926-1929) [PI_4_2_8; PI_4_3_3]. La Congregazione di Carità, promuove, a partire dal 1925 e a più riprese negli anni successivi, la costruzione di alloggi popolari da assegnare in affitto ai dipendenti dell'istituto, in località Golfuccio e Borgo S. Lazzero. Nel 1928 è approvato il progetto della infermeria donne (De Giovanni poi Mingazzini). Il nuovo fabbricato è inizialmente previsto a un piano, con due dormitori di testata simmetrici rispetto al corpo centrale a pianta rettangolare. Durante l'esecuzione dei lavori, l'Ufficio tecnico, per far fronte ai ricoverati della provincia di Savona, progetta il rialzamento di un piano di tutto il fabbricato (1929). Nel 1930 è approvata la costruzione di altro identico fabbricato per l'infermeria uomini (Baccelli), ultimato nel 1934 e disposto in linea e a breve distanza con l'altra infermeria. Nell'area compresa tra le due infermerie e a queste collegato per mezzo di corridoi coperti, si costruisce il padiglione Gabinetti scientifici e Sale operatorie [PI_4_2_11]. La villa del Direttore sanitario è ultimata nel 1930, unitamente alla quarta officina (Paracelso) completando in modo organico il complesso delle officine già esistenti. Nello stesso anno è approvato il progetto di ampliamento e rialzamento del padiglione Biffi con l'aggiunta di due nuovi dormitori e l'acquisto del podere la Tignamica, dove si progetta la costruzione di un nuovo padiglione e vari annessi per gli addetti alla colonia agricola (Tanzi) [PI_4_2_9; PI_4_2_10]. L'anno seguente sono in corso i lavori di ampliamento della colonia agricola Morselli in località Caggio e del padiglione malattie infettive donne (Koch) oltre che alla soprelevazione della lavanderia (Morel) [PI_4_3_4]. L'assoluta inadeguatezza della sistemazione dei ricoverati tubercolotici uomini in una baracca di legno del tipo "Spada" pone con urgenza la costruzione di un padiglione di isolamento (Maragliano), completato nel 1933. La località scelta per il fabbricato è il Poggio alle Croci, in posizione intermedia tra lo Charcot e il Ferri, quest'ultimo in fase di costruzione e destinato al ricovero dei giudiziari. Con R.D. del 05/06/1933 la denominazione di “Frenocomio di San Girolamo” è sostituita da “Ospedale Psichiatrico di Volterra”. Tra il 1933 e il 1934 si concludono sia i lavori iniziati nel periodo precedente, sia i nuovi che riguardano la costruzione dell’autorimessa, l'ampliamento del Kraepelin, l’edificazione del nuovo padiglione per accettazione e fagotteria (Tebaldi). Nello stesso periodo la colonia agricola interna di San Girolamo è completamente riconfigurata con la costruzione di quattro nuovi padiglioni (Darwin, Spallanzani, Canestrini e Mascagni), tutti a servizio del nuovo macello (Mendel). In questa fase, Filippo Allegri, Bruno Colivicchi e il capo Ufficio tecnico Orazio Colivicchi, sono impegnati a diverso titolo nello sviluppo edilizio [PI_4_3_10].
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