Nel 1953 viene presentato dall’architetto romano Luigi Orestano un progetto generale di sistemazione e ampliamento dell’ospedale articolato in tre fasi di sviluppo che prevede: l’esproprio di aree a nord e a sud del complesso, dove inserire, rispettivamente: due padiglioni per infettivi e tubercolotici; il completamento e l’ampliamento del menzionato padiglione dei servizi generali con la costruzione in aderenza di un corpo di fabbrica e la costruzione di una nuova palazzina con pianta a U nell’area meridionale del complesso [SA_4_2_9]. Anche questo progetto è stato solo in parte realizzato con l’esproprio dell’area a sud della struttura e l’ampliamento della palazzina dei servizi generali [SA_4_2_10; SA_4_2_11; SA_4_2_12]; quest’ultima, nell’essenziale forma parallelepipeda articolata su due piani fuori terra e nell’assenza di qualunque elemento decorativo, manifesta l’influsso tardo razionalista che Orestano aveva assorbito durante l’esperienza al Tuscolano I lavorando insieme, tra gli altri, a Castellazzi, Paniconi e Pediconi. Per questa palazzina sono state presentate, inoltre, diversi e interessanti progetti rinvenuti negli incartamenti, in alcuni casi anonimi [SA_4_2_13; SA_4_2_14].
Tra il 1955 e il 1960, oltre a una serie di interventi di ristrutturazione e riparazione dei diversi padiglioni, viene approvato il progetto di costruzione e ampliamento del padiglione Ventra realizzato dall’ingegnere Alfredo Gravagnuolo con pianta a “U” [SA_4_2_15]. Probabilmente a questo stesso periodo risale la costruzione di un’altra lavanderia con adiacente centrale termica e forni inceneritori. Nel 1972 viene costruito nella zona meridionale, di fronte al complesso di Monteoliveto, un nuovo padiglione per la degenza donne di forma parallelepipeda con due corpi aggettanti verso la zona sud, sviluppato su tre piani fuori terra, oltre a uno scantinato.
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