A causa del continuo aumento dei pazienti, il 25 giugno 1902 l’Amministrazione provinciale decide la costruzione di un nuovo impianto manicomiale secondo il progetto redatto dall’ingegner Giovanni Carraro e rivisto dall’ingegner Eugenio Ferrante, nella sua qualità di capo dell’Ufficio tecnico provinciale, in accordo con il direttore dell’istituto, il medico alienista Ettore Cordera.
La proposta prevede un ospedale a padiglioni indipendenti separati da cortili interni, arricchiti da un disegno di aiuole, così composto: un edificio per la direzione, le sezioni maschili e femminili di 250 posti letto ciascuna (per un totale di 650 posti letto), un reparto per contagiosi e uno per i dozzinanti, un pellagrosario, i servizi (lavanderie, centrale termica), una chiesetta, la cella mortuaria e una colonia agricola. Il chiostro antico e una parte del monastero, compresi alcuni edifici a ovest, sono recuperati e destinati alla sezione osservazione-vigilanza dei tranquilli, ai dozzinanti maschi, a magazzino e cucina [VI_4_2_1].
L’edificio dell’amministrazione è situato all’ingresso del complesso, allineato al corso dei SS. Felice e Fortunato [VI_4_3_3]. Il fabbricato, di cospicue dimensioni, sviluppato su tre piani fuori terra e con un basso piano attico, ha una pianta rettangolare con due avancorpi sul fronte meridionale, mentre quello principale è tripartito da lesene bugnate lievemente rigonfie nella parte centrale [VI_4_3_4].
All’estremo opposto del lotto, lontano dalla strada – in aree adeguate a isolare agitati e semi-agitati uomini (a sinistra) e donne (a destra) – sono collocati due grandi edifici con pianta a H, [VI_4_3_5; VI_4_3_6], contenenti le stanze per l’isolamento (a ciascun posto letto è riservato uno spazio di 75 m3) e altre stanze singole.
L’edificio con pianta a H più piccolo, in posizione centrale, è destinato a servizi di lavanderia e alla centrale termica [VI_4_3_7]; ai due lati di tale padiglione, sono gli edifici per malati in osservazione, tranquilli e dozzinanti: a destra (in edifici nuovi) le donne [VI_4_3_8], a sinistra (nei vani recuperati del convento) gli uomini, insieme alla cucina e all’alloggio suore. Gli edifici per le donne tranquille e in osservazione hanno una pianta a L, e si articolano su due piani fuori terra.
Sul fondo del complesso, accanto al reparto agitate, si sviluppa un’altra area che comprende il fabbricato per i contagiosi, le celle mortuarie, la chiesa e, notevolmente distanziato, l’edificio per i pellagrosi con la capacità di 200 posti letto. Alle spalle degli edifici degli agitati si estende la colonia agricola.
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