La prima proposta presentata nel 1878 dal Ricco si limita a uno stabilimento capace di accogliere 100 alienati della Provincia di Salerno, possibilità poi estesa anche ai matti delle Province di Avellino, Campobasso, Foggia, Bari e Cosenza. Dopo lunghe trattative, infatti, queste ultime si riuniscono in Consorzio e affidano a Ricco, nel 1884, la costruzione e l’esercizio per cinquant’anni di un manicomio nei locali del monastero di Monteoliveto a Nocera Inferiore. I lavori di ristrutturazione e adattamento del complesso vengono affidati all’ingegnere Michele Franchini, che esegue attenti studi sui migliori manicomi del Regno avvalendosi, inoltre, dei consigli dell’alienista Biagio Miraglia. Questa esperienza lo porterà, qualche anno dopo, a partecipare al concorso per il manicomio provinciale di Napoli, qualificandosi al secondo posto. Sebbene la struttura risulti operativa già dalla fine del 1883, i lavori si protraggono per tutto il primo semestre dell’anno successivo. Nell’agosto del 1884 viene nominata una Commissione composta dai dottori Antonio Cardarelli e Giuseppe Buonomo e dall’ingegnere Gian Battista Fornari con il compito di verificare l’idoneità dei locali al nuovo uso. I commissari si esprimono favorevolmente sia sull’articolazione del manicomio, a sistema misto – per la presenza, accanto al corpo principale del monastero, di edifici distaccati dislocati nei terreni adiacenti – sia sulla posizione, salubre e adeguata, sia, infine, sulla capienza della struttura e sulla disposizione degli ambienti.
Il crescente afflusso di malati motiva, già nel 1887, la costruzione di un nuovo fabbricato per le “agitate” (sezione Ricco) nel retrostante fondo Marciano, staccato dall’edificio centrale. L’ingegnere Biagio Ricco progetta il fabbricato per 120 malate isolato e contornato da tre ampi giardini, ma la necessità di predisporre ulteriori posti letto induce, dopo breve tempo, il tecnico a trasformare in dormitorio il refettorio della sezione e a costruire nel lato nord-est due refettori più grandi, intercludendo la sezione Ricco e incorporandola alla struttura centrale. Inoltre, sempre nel 1887, nell’angolo nord-est del reparto femminile, pressoché in aderenza alla sezione Ricco, si comincia a realizzare la lavanderia a vapore inaugurata nel 1889: si tratta di un edificio a “L”, con il braccio lungo, orientato verso sud, destinato ad accogliere cinque lavatrici, gli apparecchi idroestrattori e la stiratrice, e quello corto, rivolto a ovest, contenente la caldaia e l’essiccatoio. Ancora nel corso del 1887-1888 nel lato nord del fondo Marciano, addossati al lato settentrionale della sezione Ricco, sono costruiti il teatro anatomico, i gabinetti scientifici e un locale per il cambio sporco. In tal modo, a fronte del potenziamento dei servizi, viene tuttavia già alterata l’originaria impostazione di manicomio a sistema misto.
In quegli stessi anni, anche la sezione uomini viene ampliata con la costruzione di un reparto da destinare agli agitati (sezione Nicotera) posto nel lato occidentale del fondo Marciano, su progetto dell’ingegnere Luigi Dini e dell’assistente Fagioli. La palazzina, di forma rettangolare, si articola su due piani: il primo viene completato nell’ottobre del 1889 e occupato nel 1891, mentre la costruzione del secondo inizia nel 1894, ulteriormente accentuando l’accorpamento dei volumi [SA_4_2_2].
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