Dopo l’emanazione della L. 180/1978 l’ospedale psichiatrico diviene proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale, per essere trasformato in Cras-Centro riabilitativo assistenziale e sanitario (L.R. 27/1985). Il fabbricato principale è ristrutturato per essere adeguato a ospitare i nuovi uffici amministrativi: il corpo centrale è riservato ai servizi comuni, per poi essere adibito agli uffici direzionali, mentre l’ala a fianco della chiesa mantiene la destinazione originaria di ricovero dei malati fino al 1998, quando l’ex ospedale neuropsichiatrico è definitivamente sgomberato e l’ASL decide di alienare quella parte del complesso che ritiene di non utilizzare.
Nello stesso anno (1998), su incarico dell’Asur Marche - Zona territoriale 9 Macerata, per l’intera area è redatto un “Progetto di Riqualificazione urbanistico-edilizia ex Cras” (Studio tecnico Gruppo Marche). La maggior parte dell’area rimane all’ASL per essere adibita ad attrezzature sanitarie e assistenziali, salvo alcune parti destinate a verde pubblico (giardino e parco). Il padiglione centrale accoglie gli uffici, il distretto di base e il poliambulatorio [MC_4_3_8; MC_4_3_9], mentre il padiglione Bianchi, che aveva mantenuto la sua funzione (reparto donne) fino al 1984, nel 1998 è ristrutturato per consentirne il cambio di destinazione d’uso (Servizio di veterinaria) [MC_4_3_13]. Nel padiglione Morselli sono realizzate opere di consolidamento statico e di rifunzionalizzazione per ospitare un Centro diurno per tossicodipendenti; il padiglione Mingazzini è destinato a ospitare i Servizi multizonali di sanità pubblica, l’ex cucina invece accoglie la sede del Centro di riabilitazione (fisioterapia) con garage al piano interrato e l’adiacente ex guardaroba tessitoria è destinato a magazzino e deposito [MC_4_3_10].
Tutto il comparto ovest (32.000 mq e circa 25.300 mc: padiglioni Chiarugi, Tanzi, Cerletti, Lombroso, oltre all’ex lavanderia, all’ex obitorio e ad alcuni rustici) – esclusi l’edificio della colonia agricola Esquirol e gli annessi (ora sede della Croce Verde, proprietà Asur) – è ceduto all’Università di Macerata per essere trasformato in campus residenziale. I padiglioni Tanzi e Cerletti sono stati oggetto di opere di consolidamento (1980 e 1998), per evitare cedimenti dovuti al costante movimento del terreno.
Alla parrocchia di Santa Croce è ceduta una porzione di fabbricato contiguo alla chiesa, per realizzare un oratorio, alcuni servizi e uno spazio all’aperto (circa 1.500 mq).
A seguito del sisma del 1997 e nell’ambito della L. 61/1998, dal 2002 si eseguono opere di restauro e miglioramento sismico al padiglione Morselli, che nel 2012 risulta inutilizzato [MC_4_3_11], e nei padiglioni Bianchi e Mingazzini [MC_4_3_14]; nel 2003, lavori di restauro e miglioramento sismico sono attuati anche nel padiglione Centrale-ex Cras.
Con la L. 338/2000 (Cofinanziamento da parte dello Stato in interventi per la realizzazione o il recupero di residenze per studenti universitari e stanziamenti relativi) l’Università degli Studi di Macerata ottiene finanziamenti per “la Ristrutturazione edilizia di Villa Lauri e recupero di alcuni annessi da destinare a residenze universitarie” e per il “Recupero padiglioni Ex Cras per la realizzazione di un centro residenziale universitario di eccellenza”. Nel 2009 l’Università degli Studi di Macerata affida in appalto i lavori di recupero dei padiglioni ex Cras (Studio tecnico Gruppo Marche, arch. Enrico Rinaldesi), ancora in corso [MC_4_3_15]; nell’estate del 2012 è demolito il padiglione Cerletti. Chiuso nel 1982 il sanatorio, con sede dal 1924 a Villa Lauri, quest’ultima è in stato di abbandono, nonostante l’amministrazione provinciale, dopo un concorso d’idee (1996), avesse affidato l’incarico per il suo recupero a un team di progettisti coordinati dall’architetto Marco Dezzi Bardeschi.
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