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MODENA Gustavo

IV Fase

L’8 dicembre 1943 l’Ospedale psichiatrico subisce il bombardamento degli Alleati; i danni sono ingenti, in particolare agli edifici collocati a est, e numerosi i morti. Il direttore, Giovanni De Nigris, trasferisce metà dei pazienti in strutture manicomiali vicine e la restante metà nella sede provvisoria di Sassoferrato: una piccola scuola adeguata allo scopo. Quando alla fine del 1947 le truppe alleate lo derequisiscono, il complesso psichiatrico è gravemente deteriorato, non solo per gli effetti dei bombardamenti, ma soprattutto per i quattro anni d’incuria.

III fase

Il 30 ottobre 1930 un forte terremoto colpisce Ancona provocando ingenti danni anche alle strutture del manicomio. A causa delle precarie condizioni di stabilità sono sgombrati un gran numero di edifici: la Direzione; il primo e secondo piano dei Servizi Generali; il primo piano di tutti i padiglioni adibiti a ricovero dei malati.

II fase

In una dettagliata relazione del 17 maggio 1905 Raniero Bendetti rileva l’urgente necessità di provvedere alla costruzione di edifici per immagazzinare le grandi scorte di beni necessari alla vita del nuovo manicomio. Evidenzia poi il rapido aumento dei ricoverati, tanto che il Consiglio provinciale, già il 28 settembre 1904, aveva richiesto il progetto per un nuovo padiglione atto a contenere cento malati cronici e frenastenici di ambo i sessi.

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