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PUCA Annibale

V Fase

Nel 1947, durante la direzione di Clemente Enselmi, il Reale Manicomio assume la denominazione di “Ospedale Psichiatrico Santa Maria Maddalena” e, sulla base di una perizia del 19 novembre 1946, si pianificano cospicui lavori, che proseguiranno fino agli inizi degli anni Sessanta, rivolti soprattutto a ovviare agli ingenti danni bellici: si riparano la chiesa ed alcuni padiglioni, tra cui il Bianchi e il Virgilio, si costruisce una lavanderia meccanica dotata di impianto per il riscaldamento [

II fase

Dopo la sua inaugurazione nel 1932, l’istituto reggino può lavorare a pieno regime perché completo nella parte strutturale, ben rifinito ed equipaggiato. La sua funzionalità viene assicurata grazie anche alla contestuale ultimazione delle reti d’approvvigionamento interne al complesso, sicché gli sforzi dei dirigenti, fino al 1938, possono indirizzarsi al completamento e potenziamento della colonia agricola.

II fase

Dopo la morte dello storico direttore Venturi nel 1900, alla guida dell’istituto girifalcese giunge Romano Pellegrini (1903-1913). Il sopralluogo del medico provinciale nel 1905 mette in luce una situazione critica dovuta al sovraffollamento dei malati in ambienti ristretti, problema derivante dai vincoli dell’edificio d’origine e, purtroppo, ancora insoluto. La risposta si orienta verso una soluzione radicale, con la costruzione di una nuova sede manicomiale a Catanzaro.

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