Tu sei qui

I fase

Anno inizio: 
da 1897 a 1905
Alienisti: 

Durante il Consiglio provinciale dell’agosto 1897 è letto un resoconto sulla costruzione del nuovo manicomio, i cui lavori avrebbero dovuto iniziare nell’autunno successivo, data però non rispettata, poiché in ottobre una violenta alluvione devasta l’area destinata al complesso manicomiale; l’evento atmosferico impone ai tecnici l’esecuzione di rilevanti interventi di bonifica e la modifica di alcune soluzioni tecniche adottate. Il cantiere è aperto il 12 gennaio 1898 (Impresa dell’ingegner Carlo Tonelli Di Felice) e il 24 aprile ha luogo la cerimonia di posa della prima pietra. Nell’autunno del 1898, ultimate tutte le opere di fondazione, bonifica e regolarizzazione del piano di posa, si avvia la costruzione dei muri in elevazione. Il 4 luglio 1900 Raniero Benedetti, direttore dell’Ufficio tecnico provinciale, redige il verbale di ultimazione delle opere murarie.

L’esecuzione rispetta quasi integralmente il progetto approvato dal Consiglio provinciale [AN_4_2_7; AN_4_2_8; AN_4_2_9; AN_4_2_10; AN_4_2_11; AN_4_2_12; AN_4_2_13; AN_4_2_14], nonostante piccole modifiche apportate nella scelta di materiali e alle forme di alcuni particolari architettonici e decorativi. Altre varianti interessano l’aspetto architettonico degli edifici: i due fabbricati d’ingresso sono coperti con tetto piano, anziché a falde [AN_4_3_2]; sul fronte principale dei due villini per pensionanti è aggiunto un avancorpo porticato [AN_4_2_15; AN_4_3_11]; le arcate delle gallerie sono realizzate a sesto ribassato invece che a tutto sesto [AN_4_3_8]. Inoltre, la chiesa e la necroscopia non sono più accorpate, ma collocate in due distinti edifici [AN_4_2_16; AN_4_3_7], e i magazzini sopraelevati di un piano. Nella relazione di collaudo (23 luglio 1901), gli ingegneri incaricati pongono in evidenza sia una generale mancanza di accuratezza nell’esecuzione di tutte le opere di finitura sia la scarsa qualità del legname impiegato negli impalcati dei solai e dei tetti. Rilevano, inoltre, la non ottimale fattura delle murature portanti.

Il nuovo manicomio provinciale, dove i malati iniziano a essere trasferiti il 1° aprile 1901, è inaugurato il 6 maggio e già da fine mese funziona a pieno regime. Il complesso appena ultimato è accuratamente descritto da Gaetano Riva in un testo a stampa del 1901: “Presentandosi all’ingresso principale, primi ad incontrarsi sono due piccoli chioschi in muratura, uno dei quali è destinato a portineria ed alloggio del portiere, l’altro ad altri servizi [AN_4_3_1; AN_4_3_2]. […] Internamente un ampio viale [...] conduce al fabbricato della direzione che si erge maestoso nel fondo [AN_4_2_9; AN_4_3_1; AN_4_3_2; AN_4_3_5]. A metà di questo viale [...] il visitatore si trova in mezzo a due villini per pensionanti, quello di destra per le donne, quello di sinistra per gli uomini [AN_4_2_15; AN_4_3_11]. [...]

[Attraversato il padiglione della Direzione ci si immette] nella corte d’onore, ossia in un vasto giardino che si trova fra la direzione e i servizi generali. [...] L’ingresso [del fabbricato servizi generali] è collocato nella facciata principale che guarda a ponente e vi si accede percorrendo le gallerie che fiancheggiano la corte d’onore [AN_4_2_10; AN_4_2_11; AN_4_3_3; AN_4_3_6]. […] Di fronte al fabbricato dei servizi generali sorge una piccola chiesa [...] fiancheggiata da due piccoli chioschi in muratura [AN_4_3_7] […]. Nel mezzo a questi fabbricati vi è una vasta corte di metri 40 per 40, accuratamente selciata […]. I fabbricati fin qui brevemente descritti sono i più importanti fra quelli che sorgono sulla linea centrale. Su questa stessa linea è stato posto, al di là dell’estremo limite dell’area su cui sorgono i padiglioni, un piccolo fabbricato destinato a contenere una sala per necroscopie e i depositi per cadaveri. […]

Come è stato detto i padiglioni che ricoverano malati si trovano su due linee laterali e parallele all’asse centrale, e si seguono l’uno all’altro, per cui procedendo dall’avanti all’indietro si trovano nell’ordine seguente: 1. Villino per pensionanti [AN_4_2_15]; 2. Padiglione di osservazione; 3. Id per tranquilli; 4. Id per tranquilli [AN_4_3_6; AN_4_3_12]; 5. Id per frenastenici e sudici [AN_4_2_12; AN_4_3_12]; 6. Infermeria e sezione idroterapica [AN_4_3_8]; 7. Id per semi-agitati [AN_4_2_13; AN_4_3_9, ]; 8. Id per agitati. Questi fabbricati sono posti simmetricamente da una parte e dall’altra; quella di sinistra è riservata al comparto maschile, quella di destra la femminile. [...]

Nella parte posteriore le gallerie riunite nell’asse centrale rimangono isolate e distanziate dai padiglioni di 30 metri per ciascuna parte, fatta eccezione pel padiglione delle Infermiere che ha diversa forma e disposizione” [AN_4_3_8].

Inoltre, nell’aprile 1899 il Consiglio aveva esaminato una richiesta della Deputazione e di Riva in cui si evidenziava la necessità di dotare l’erigendo manicomio di una colonia agricola. Il 4 agosto 1900 si delibera l’esproprio dei terreni che andranno a costituirla e si decide di intitolarla alla memoria di Re Umberto I [AN_4_1_2; AN_4_1_3]; l’area si trova a nord-ovest del manicomio e, con un’estensione di 23,785 ettari, interessa le proprietà Cecchini, Bonarelli, Rocchi e Servadio. Nel dicembre 1900, il Consiglio nomina Gaetano Riva primo direttore del nuovo manicomio.

Cerca nella mappa

Theme by Raniero Carloni Luca Montecchiari and Andrea Orlando inspired by Danetsoft