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Ufficio tecnico provinciale Udine

III fase

Divenuto nel 1911 nuovo direttore del manicomio, Volpi Ghirardini ne vuole un aggiuntivo ampliamento funzionale attraverso un primo modesto rinnovamento edilizio, finalizzato a migliorare la vita dei pazienti e a incrementare la ricerca scientifica: fa subito edificare due piccoli fabbricati, destinati ad accogliere alcuni laboratori medico-scientifici e un nuovo guardaroba [

II fase

Poco dopo l'inaugurazione, l'amministrazione provinciale decreta un primo ampliamento realizzando, nella parte meridionale del complesso, un'ampia colonia agricola attorno a un padiglione a due piani, capace di ospitare 80 pazienti tranquilli, e ad alcuni fabbricati rurali. La scelta del sito della colonia è determinata dal perimetro del complesso, che vincola la posizione dei nuovi fabbricati in asse con la sezione maschile, con conseguente collocazione intermedia degli appezzamenti coltivabili.

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