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II fase

Anno inizio: 
da 1822 a 1936

Durante tutto il secolo XIX si registrano continui lavori di adattamento e ampliamento del complesso, perlopiù su edifici sui quali s’interviene in genere non ampliando la volumetria esistente ma sopraelevando in varie fasi i fabbricati. Un cambiamento è effettuato anche nella tipologia di pazienti: dal 1834, nell’ospedale sono ricoverate anche pazienti donne, che però dal 1874 verranno trasferite nell’apposito stabilimento manicomiale edificato sull’isola di San Clemente.

Tale è l’elenco delle modifiche edilizie documentate presso la Fondazione San Servolo durante il XIX secolo:

- 1822-24: lavori d’ampliamento dell’isola; inizio dell’accrescimento della capacità ricettiva del complesso tramite la sopraelevazione dei due corpi destinati alle alienate (corrispondenti all’attuale accesso principale [VE_SS_4_3_1] e ai vani attigui): si raggiunge la capacità di 260 posti letto, a fronte di una media di 332 ricoverati;

- 1844-48: costruzione dell’alloggio suore in posizione adiacente alla chiesa e riduzione del refettorio per i maniaci; ampliamento e innalzamento del morocomio, in particolare dell’edificio a sud della “manica lunga”;

- 1851-52: lavori di riassetto al refettorio dei pazzi al piano terra;

- 1864-67: riduzione delle vecchie officine per uso d’infermeria [VE_SS_4_2_3] e prolungamento dello stabilimento dalla parte prospicente il lido;

- 1869-75: lavori vari nell’atrio principale del complesso, sua ripavimentazione e decorazione del soffitto, costruzione di una nuova sala sopra l’atrio, intonacatura della facciata del cortile d’ingresso principale;

- 1875-1881: erezione di un nuovo fabbricato capace di 80 posti letto [VE_SS_4_2_4; VE_SS_4_2_5], in continuazione del reparto furiosi; tale fabbricato è costruito parallelamente al muro di cinta a levante dell’isola verso il Lido, congiunto a quello esistente mediante un braccio di fabbrica in modo che il vecchio e il nuovo reparto siano collegati da un camminamento coperto;

- 1879-1883: progetto di costruzione del nuovo asciugatoio e relativo calorifero; l’asciugatoio è costruito nel luogo del preesistente magazzino per gli attrezzi da muratore e la tettoia attigua alla lavanderia. Il sistema è lo stesso già adottato per gli impianti dell’Ospedale di Milano, del manicomio di San Lazzaro a Reggio Emilia, dell’ospedale e del manicomio di Imola;

- 1882-85: costruzione di un magazzino nel cortile della lavanderia (in linea con il nuovo asciugatoio) e di un locale per consegna, divisione e macerazione biancheria [VE_SS_4_2_7]. Riparazione grondaie; lavori di “robustamento” del fabbricato a uso dei cronici tranquilli; ampliamento del nuovo asciugatoio [VE_SS_4_2_6] e collocamento del nuovo idroestrattore; realizzazione di un laboratorio e di 12 stanzini per agitati (ricavati demolendo le vecchie latrine) [VE_SS_4_2_8];

- 1884-85: realizzazione di nuove terrazze, coperta e scoperta, sulla lavanderia [VE_SS_4_2_9]; si registra la demolizione della terrazza esistente sulla lavanderia e la successiva costruzione di una tettoia di comunicazione tra il fabbricato delle officine e il nuovo asciugatoio, con coperto praticabile, per stendere la biancheria;

- 1884-1886: nuovo corpo di fabbrica nel reparto dei “clamorosi”; pavimentazione nel refettorio dei clamorosi, nella sala maggiore a uso dormitorio [VE_SS_4_3_5], nel reparto dei suicidi, nell’atrio d’accesso a ponente (con lastre di pietra di Verona) e nel piazzale esterno;

- 1887-88: urgenti lavori di riparazione nei tre dormitori del reparto clamorosi, allo scopo di completare il riordino di detto reparto; sono inoltre risarcite lacune dovute a infiltrazioni nel soffitto e nelle pareti della sala refettorio a uso di agitati e clamorosi;

- 1888-1889: lavori vari, tra cui il pavimento del reparto dei pericolosi e del refettorio dei lavoranti; servizi accessori della cucina [VE_SS_4_3_4]; sgombero di terra e ossa nel vecchio cimitero;

- 1892-93: costruzione dell’asciugatoio.

Analizzando la planimetria di San Servolo nei primi anni del Novecento [VE_SS_4_2_10] si notano alcune novità sostanziali tra cui la demolizione di numerosi fabbricati addossati alla “manica lunga” e al quadriportico antistante la chiesa, sul lato destro. Negli anni 1903-1905 l’istituto è, infatti, oggetto di un ampio rinnovamento che modifica la volumetria degli immobili e ridefinisce la suddivisione degli spazi interni. A seguito di tali riforme il complesso antico assume una pianta semplificata, organizzata intorno alla corte d’ingresso [VE_SS_4_3_3], al portico antistante la chiesa [VE_SS_4_3_2] e ai due grandi cortili a lato della “manica lunga”. L’isola ha raggiunto l’estensione attuale, e nelle zone di recente addizione si sviluppa un lungo fabbricato che partendo dal complesso antico segue il perimetro di un margine precedente. È inoltre eretto un nuovo grande fabbricato al centro dell’area, il primo padiglione isolato, mentre un nuovo corpo sorge a est dell’isola, anche qui lungo un precedente margine.

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